II Parco delle Incisioni Rupestri di Grosio è stato istituito nel 1978 per salvaguardare e valorizzare il ricco patrimonio archeologico, storico-architettonico e paesaggistico del “Dosso dei Castelli”, grazie alla donazione dei terreni e dei resti medievali da parte della Marchesa M. Pallavicino Mossi Visconti Venosta. Imponenti e silenziose, le vestigia del Castello Vecchio di S. Faustino (X-XI secolo), con la relativa chiesa, e del Castello Nuovo visconteo (XIV secolo) dominano il colle, che si erge tra la valle dell’Adda ed il torrente Roasco, all’imbocco della Val Grosina. Accanto a loro spicca la Rupe Magna, una grande roccia, dalla caratteristica forma a dorso di balena, che reca oltre 5000 incisioni (IV-I millennio a.C.).
Sulla sommità del colle che domina la Rupe Magna sorgono il castello di S.Faustino ed il Castello Nuovo. Tra i resti murari conservati del Castello di S.Faustino e di alcune delle strutture ad esso pertinenti si segnala il campaniletto romanico. Restaurato nella parte superiore verso la fine dell’800, è attiguo alla piccola cappella che conserva, al centro del presbiterio, due sepolcri medievali scavati nella roccia: indagini archeologiche in quest’area hanno permesso di ipotizzare l’esistenza di un edificio di culto (oratorio del VII-VIII sec. d.C.?), anteriore alla costruzione del castello. Fra il 1350 e il 1375 sorse il Castello Nuovo, concepito per rispondere a mutate esigenze strategiche: è caratterizzato da una doppia cortina di mura, giustificata da necessità difensive, e da un poderoso donjon, cioè una torre interna fortificata, alla quale veniva affidata l’estrema difesa del castello.